-Capitolo sessantaseiesimo-

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n9p
00mercoledì 27 aprile 2005 18:35
-Capitolo sessantaseiesimo-


-RABBIA INCONDIZIONATA- e stai camminando tranquillamente in quella che hai ribattezzato la tua nuova città d’adozione senza uno scopo preciso nella testa, ormai la decisione è stata presa, te né vuoi andare il prima possibile e il più rapidamente possibile e immerso nei tuoi pensieri non t’accorgi dell’immensa ombra che si sta formando dietro le tue spalle… ti volti giusto il tempo di un frullo d’ali di un colibrì e cadi rovinosamente sull’asfalto umidiccio della strada su cui stai camminando colpito da qualcosa o da qualcuno!
Cinque ragazzini ti stanno picchiando a sangue solo perché tu sei uno “sfortunato” e loro sono degli eletti “fortunati” e tra le altre cose lo fanno anche perché non hanno niente di meglio da fare per quella sera e poi perché loro possono farlo… senti a malapena i calci che ti stanno diluviando addosso, i pugni, gli sputi e qualcosa di terribilmente duro… e ormai l’unica cosa che speri è che non abbiano una tanica piena di benzina per poterti dare fuoco… hai sentito che molte volte lo fanno con le persone come te… nell’immensa sfortuna in cui sei incappato sei abbastanza fortunato… i cinque ragazzini hanno solamente una spranga d’acciaio a testa… senti delle costole cedere sotto i colpi delle verghe d’acciaio… senti il sangue che sta uscendo copiosamente dalla tua bocca che ormai è semplicemente un buco nero con qualche dente al suo interno… senti il naso che sprizza sangue come se fosse una pistola ad acqua troppo caricata… sputi per terra sangue e muco… tossisci furiosamente e speri che tutto questo finisca il prima possibile… non fai in tempo a formulare il pensiero che perdi i sensi!
Ormai è l’alba e i fievoli raggi del sole stanno cercando di svegliarti, i cinque ragazzini sono spariti nello stesso modo in cui sono apparsi molto probabilmente saranno a casa loro per prepararsi per andare a scuola, ti stai rialzando con immensa fatica, ti fa male ogni singolo atomo del tuo corpo… senti delle dolorose fitte ovunque… il solo respirare ti provoca allucinanti dolori mai provati prima… ma sei in piedi perché vuoi esserlo e cominci a camminare verso ciò che i cartelli segnaletici indicano come la stazione dei treni… appena arrivato in quel complesso architettonico che è la stazione cerchi un bagno pubblico per lavarti alla meno peggio il sangue e quando lo trovi ti vedi riflesso in uno sporco e incrinato specchio… la tua faccia è viola dalle tumefazioni, ai sangue rappreso un po’ ovunque… ti guardi ancora per un bel po’ di tempo e alla fine di quella visione esci dal bagno e maledici questa città, i suoi abitanti e l’intero mondo!
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